La nuova tecnologia SSD batte il vecchio Hard disk

Per decenni gli hard disk sono stati le unità di memorizzazione più utilizzate su PC. Da un po’ di tempo, però, gli SSD sono diventati un’ottima alternativa in molteplici campi. Vediamo assieme quali semplici differenze ci sono tra i due e quando conviene ricorrere alla nuova tecnologia SSD abbandonando la precedente.

Gli hard disk (HDD), sono supporti di tipo magnetico composti da più piatti in rapida rotazione. Per ciascun disco, una testina per lato “vola” sulla superficie dei piatti leggendo o scrivendo i dati. Le testine devono spostarsi sull’esatta area contenente i dati da leggere oppure in corrispondenza della zona ove devono essere scritte le informazioni.
Il tempo di accesso è fortemente influenzato dai limiti derivanti dall’utilizzo di componenti meccanici ed è quantificabile all’incirca in 10 ms.
Quando le informazioni da leggere sono vicine i tempi di accesso degli hard disk tradizionali sono buoni ma se i dati sono sparsi in aree distanti l’una dall’altra possono generarsi ritardi nella lettura e nella scrittura delle informazioni.

Rispetto agli hard disk i solid state drive (SSD) invece evidenziano un tempo di accesso ai dati praticamente nullo (quantificabile in 0,1 ms o meno). Negli SSD, infatti, non vi sono parti in movimento e la memorizzazione delle informazioni avviene in forma elettronica, modificando per effetto tunnel lo stato delle celle di transistor.
Gli SSD usano infatti chip di memoria flash mentre gli hard disk utilizzano dischi magnetici.

Adoperando un SSD l’accesso al dato è immediato e, di conseguenza, quest’ultimo viene posto sul bus altrettanto istantaneamente contribuendo all’ottenimento di performance irraggiungibili con gli hard disk tradizionali, sia in lettura che in scrittura.

PRO E CONTRO DEGLI SSD

È bene sapere che tra gli svantaggi delle unità SSD c’è la difficoltà a memorizzazione dei dati a lungo termine o in grandi quantità. È per questa esigenza che sono ancora in commercio gli hard disk tradizionali ed è forse l’unica caratteristica in cui gli HDD vincono rispetto ai dischi SSD.

Restano però numerosi i vantaggi di questa tecnologia.

La velocità, in primis e come già spiegato in precedenza, ma anche il risparmio energetico perché se il controller sovrintende in maniera ottimale il funzionamento dell’unità, l’SSD può essere posto in uno stato “dormiente” quando inutilizzato dall’utente. In questo modo in consumi possono ridursi a 50 mW o anche meno. Durante l’impiego (lettura/scrittura), i consumi non superano mai i 3-4 W mentre nel caso degli hard disk si arriva fino a 10 W.
Da non sottovalutare, infine, anche un aspetto non meno importante in molteplici contesti: gli SSD non fanno rumore poiché non hanno alcuna parte in movimento.

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